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Temporary Crisis and Transition Framework, le Garanzie dello Stato!

06 Novembre 2023

PMI Tutoring è da sempre attenta ai bisogni economici e finanziari delle imprese, specialmente quando si tratta di pianificare i propri investimenti.

Il Temporary Framework è stato fondamentale per il business delle PMI Italiane e ha permesso l’accesso al credito in un contesto difficile per le aziende. La possibilità di avere una garanzia “statale forte” ha mitigato il rischio per le banche ed agevolato l’erogazione di denaro alle aziende che rispondevano a criteri ben definiti. Inizialmente con la diffusione del Covid-19 e successivamente con lo scoppio del conflitto russo-ucraino, sono stati sviluppati vari Temporary Framework (quadri temporanei). L’ultimo, il Temporary Framework 2.2 “Ucraina”, reso pubblico il 9 marzo 2023, andrebbe a concludersi a fine 2023.

Un cambiamento di scenario importante davanti al quale le aziende non devono trovarsi spiazzate e che devono considerare nella loro pianificazione finanziaria per il 2024 e per gli anni successivi.

Cos’è il Temporary Crisis and Transition Framework

Il TCTF è una risposta della Commissione europea, che sostituisce il precedente Temporary Crisis Framework, introdotto il 23 marzo 2022 e successivamente modificato il 28 ottobre 2022, in risposta all’invasione russa in Ucraina.

Reso necessario a causa della persistente ostilità, si integra nel quadro del Green Deal Industrial Plan for the Net-Zero Age, un piano industriale europeo pubblicato il 1° febbraio 2023 per migliorare la competitività industriale e sostenere la transizione verso la neutralità climatica.

Il Quadro suddiviso in Sezioni e in sottosezioni, che disciplinano le tipologie di aiuti e i criteri per la loro ammissibilità ha sicuramente agevolato l’accesso al credito per un buon numero di aziende che si sono potute finanziare e, complice il costo del denaro, lo hanno potuto farlo a tassi storicamente vantaggiosi.

Durata e aiuti contemplati nel TCTF

La misura è valida fino al 31 dicembre 2023 e comprende diverse forme di sostegno finanziario, come sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali, anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti o partecipazioni, ma con un limite massimo di 2 milioni di Euro.

La seconda parte di questa iniziativa, ancora disponibile fino alla fine del 2023, riguarda le garanzie pubbliche sui nuovi prestiti e i prestiti agevolati. Questi prestiti possono essere destinati sia a investimenti che a coprire le esigenze di capitale di lavoro. L’importo massimo dei prestiti non può superare il 15% del fatturato annuo dell’azienda nei tre anni precedenti o il 50% dei costi energetici sostenuti nell’anno prima della richiesta di aiuto.

Questa iniziativa fornisce un sostegno finanziario a imprese in vari settori, con limiti specifici a seconda del tipo di attività, al fine di affrontare le sfide economiche in corso fino al 2023 ed è stata utilizzata in modo importante in questi ultimi anni. Le garanzie statali sono diventate quasi una consuetudine per cui gran parte delle operazioni deliberate alle PMI in questi anni sono state accompagnate da questa garanzia “forte” estremamente gradita alle banche (oltre ai diretti imprenditori beneficiari). Il venir meno di questo “sostegno” nelle modalità finora utilizzate è un dato con cui fare i conti.

Al momento non ci sono certezze su come verrà modificato, ci sono varie ipotesi e pare ormai certo che la garanzia non sarà nella misura e con le regole attuali.

Ad oggi pare probabile che:

  • Verrà previsto un ampliamento degli aiuti in de minimis per i vari settori di pertinenza, con un ampliamento al massimale di 5 milioni per le Garanzie, anche nei regimi di aiuto de minimis ed esenzione;
  • Verrebbe confermata anche la garanzia all’80% per le fasce di merito 3, 4 e 5 e scenderò al 60% per le fasce 1 e 2 per quanto riguarda le operazioni a lungo termine;
  • Non saranno più ammesse Fasce 5 e aziende in stato di patrimonializzazione negativa o inferiore al 50% del capitale sociale;
  • Vengano riviste al ribasso le percentuali di garanzia per le operazioni di breve.

Considerando questo scenario mutevole, è fondamentale valutare gli investimenti possibili da qui a fine anno e pianificare correttamente l’esposizione finanziaria nel 2024.

Ricorrere ai nostri consulenti del credito fa spesso la differenza: PMI Tutoring può guidare le imprese nel cogliere l’opportunità di presentare domande entro la fine dell’anno, in modo da poter garantire il finanziamento con la garanzia statale per le iniziative pianificate all’inizio del 2024.

Contattaci ora.

 

 

Sources
Criteri di dettaglio del nuovo Temporary Framework di crisi e transizione
Assessing the Use of the State Aid Covid Temporary Framework with Regard to the Healthcare and Media Sector
Aiuti di Stato: la Commissione proroga e modifica il quadro temporaneo di crisi

Il Temporary Framework è stato fondamentale per il business delle PMI Italiane e ha permesso l’accesso al credito in un contesto difficile per le aziende. La possibilità di avere una garanzia “statale forte” ha mitigato il rischio per le banche ed agevolato l’erogazione di denaro alle aziende che rispondevano a criteri ben definiti. Inizialmente con la diffusione del Covid-19 e successivamente con lo scoppio del conflitto russo-ucraino, sono stati sviluppati vari Temporary Framework (quadri temporanei). L’ultimo, il Temporary Framework 2.2 “Ucraina”, reso pubblico il 9 marzo 2023, andrebbe a concludersi a fine 2023.

Un cambiamento di scenario importante davanti al quale le aziende non devono trovarsi spiazzate e che devono considerare nella loro pianificazione finanziaria per il 2024 e per gli anni successivi.

Cos’è il Temporary Crisis and Transition Framework

Il TCTF è una risposta della Commissione europea, che sostituisce il precedente Temporary Crisis Framework, introdotto il 23 marzo 2022 e successivamente modificato il 28 ottobre 2022, in risposta all’invasione russa in Ucraina.

Reso necessario a causa della persistente ostilità, si integra nel quadro del Green Deal Industrial Plan for the Net-Zero Age, un piano industriale europeo pubblicato il 1° febbraio 2023 per migliorare la competitività industriale e sostenere la transizione verso la neutralità climatica.

Il Quadro suddiviso in Sezioni e in sottosezioni, che disciplinano le tipologie di aiuti e i criteri per la loro ammissibilità ha sicuramente agevolato l’accesso al credito per un buon numero di aziende che si sono potute finanziare e, complice il costo del denaro, lo hanno potuto farlo a tassi storicamente vantaggiosi.

Durata e aiuti contemplati nel TCTF

La misura è valida fino al 31 dicembre 2023 e comprende diverse forme di sostegno finanziario, come sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali, anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti o partecipazioni, ma con un limite massimo di 2 milioni di Euro.

La seconda parte di questa iniziativa, ancora disponibile fino alla fine del 2023, riguarda le garanzie pubbliche sui nuovi prestiti e i prestiti agevolati. Questi prestiti possono essere destinati sia a investimenti che a coprire le esigenze di capitale di lavoro. L’importo massimo dei prestiti non può superare il 15% del fatturato annuo dell’azienda nei tre anni precedenti o il 50% dei costi energetici sostenuti nell’anno prima della richiesta di aiuto.

Questa iniziativa fornisce un sostegno finanziario a imprese in vari settori, con limiti specifici a seconda del tipo di attività, al fine di affrontare le sfide economiche in corso fino al 2023 ed è stata utilizzata in modo importante in questi ultimi anni. Le garanzie statali sono diventate quasi una consuetudine per cui gran parte delle operazioni deliberate alle PMI in questi anni sono state accompagnate da questa garanzia “forte” estremamente gradita alle banche (oltre ai diretti imprenditori beneficiari). Il venir meno di questo “sostegno” nelle modalità finora utilizzate è un dato con cui fare i conti.

Al momento non ci sono certezze su come verrà modificato, ci sono varie ipotesi e pare ormai certo che la garanzia non sarà nella misura e con le regole attuali.

Ad oggi pare probabile che:

  • Verrà previsto un ampliamento degli aiuti in de minimis per i vari settori di pertinenza, con un ampliamento al massimale di 5 milioni per le Garanzie, anche nei regimi di aiuto de minimis ed esenzione;
  • Verrebbe confermata anche la garanzia all’80% per le fasce di merito 3, 4 e 5 e scenderò al 60% per le fasce 1 e 2 per quanto riguarda le operazioni a lungo termine;
  • Non saranno più ammesse Fasce 5 e aziende in stato di patrimonializzazione negativa o inferiore al 50% del capitale sociale;
  • Vengano riviste al ribasso le percentuali di garanzia per le operazioni di breve.

Considerando questo scenario mutevole, è fondamentale valutare gli investimenti possibili da qui a fine anno e pianificare correttamente l’esposizione finanziaria nel 2024.

Ricorrere ai nostri consulenti del credito fa spesso la differenza: PMI Tutoring può guidare le imprese nel cogliere l’opportunità di presentare domande entro la fine dell’anno, in modo da poter garantire il finanziamento con la garanzia statale per le iniziative pianificate all’inizio del 2024.

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Criteri di dettaglio del nuovo Temporary Framework di crisi e transizione
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