Alcuni dati
Basti pensare che nel primo semestre 2025 le richieste presentate sono state 130.547 (+12,3% rispetto alle 116.294 operazioni presentate nel primo semestre 2024) e sono state accolte 128.587 domande (+11,8% rispetto alle 115.039 dell’analogo periodo 2024).
I finanziamenti garantiti nel primo semestre 2025 risultano, pari a 23,7 mld con un importo garantito pari a 16,6mld. Sono numeri importanti e in crescita rispettivamente del 15,1% e del 16,4% rispetto al 1 semestre 2024.
Nel 2025 si registra un importo del finanziamento medio, pari a 184.700 € con la durata media delle operazioni pari a circa 4,1 anni in linea con il 2024.
I beneficiari
Il 47,4% delle domande del semestre sono nel Nord Italia, 31,5% nel Mezzogiorno e 21,1% nel Centro. A testimonianza di come sia uno strumento al supporto del tessuto economico del paese, è giusto rimarcare che il 58,7% delle operazioni accolte riguarda le imprese di dimensione micro (seguono le piccole 31,6% poi le medie 9,7%).
Le modifiche
Tra le modifiche che si dovrebbero apportare segnaliamo:
- diminuzione delle garanzie al 30% per le richieste di liquidità e al 70% per quelle degli investimenti
- revisione della modalità importo ridotto (attualmente assistita da garanzia all’80% fino a €40.000)
- incremento costi per le banche che fanno particolare utilizzo del fondo di garanzia. Con la concreta possibilità che parte di questi costi vengano poi ribaltati sulla clientela.
Su questo punto, l’equilibrio che va trovato è tra un “abuso” nell’utilizzo del Fondo di garanzia e una possibile contrazione del credito laddove questo strumento venga eccessivamente limitato.
La recente proposta del Ministero delle imprese e del made in Italy prevede un contributo a carico delle banche solo nel caso in cui l’importo garantito totale superi il valore massimo tra il 30% del totale del finanziamento e la soglia di 300 milioni. L’importo verrebbe calcato solo sull’importo in eccedenza rispetto al valore massimo.
Concretamente, si tratterebbe di un importo dell’1% sulle quote di importo garantito tra il 30% (o 300 milioni se superiore) e il 60% dei finanziamenti erogati, e in aggiunta un 2% sulle quote oltre il 60% (oppure oltre 300 milioni se superiore). La proposta prevede anche una riduzione del contributo del 50% se la somma delle garanzie va almeno al 60% a imprese nelle fasce 3, 4 o 5 del modello di valutazione.
Soprattutto in una situazione in evoluzione e che vedrà una stretta sulle garanzie MCC, vi invitiamo a contattarci per approfondimenti e per approfittare delle attuali condizioni!